Pubblicato su Centro Meteo Italiano (vedi articolo originale)
Gli agricoltori che vivono nei campi più grandi d’Europa sono
letteralmente infuriati. Nel punto più settentrionale dell’area infatti
spirano venti gelidi ed il clima risulta rigido, ma il problema non sono
le condizioni meteo. Bensì i terremoti, che stanno aumentando in
maniera esponenziale di anno in anno senza che qualcuno prenda
effettivamente provvedimenti. Gli abitanti della zona infatti imputano
la causa dei movimenti tellurici alle estrazioni di gas che vengono
fatte giornalmente nella provincia di Groningen.
Una famiglia che ha avuto danni e crepe alla propria abitazione,
denuncia così l’accaduto:” non ce la facciamo più, la situazione sta
diventando impraticabile. A causa degli ultimi tremori e terremoti,
all’interno della nostra casa si sono aperte delle vere e proprie crepe e
forse dovremo abbandonarla dopo 25 anni. Il governo non ci ascolta e
siamo costretti a combattere con un fenomeno che fino a 10 anni fa non
sembrava così importante”. Le scosse, intorno alla magnitudo 3 della
scala Richter, avvengono a poche centinaia di metri di profondità e
questo li rende “nocivi” verso gli edifici più a antichi e non di certo
muniti di privilegi antisismici, anzi.
I paesi bassi hanno raddoppiato la produzione di gas dal 2000,
raggiungendo quasi 50 miliardi di metri cubi ogni anno. Tra il 1991 ed
il 2000, si sono verificati 110 terremoti. Mentre dal 2000 al 2013, il
numero ha raggiunto le 500 unità, con la frequenza che pertanto risulta
aumentata di ben 6 volte rispetto al dato precedente. La compagnia
petrolifera olandese (NAM), attraverso un comunicato ha ammesso di
essere la causa scatenante di questi sismi e ha stanziato 100 milioni di
euro di compensazione per tutti i cittadini coinvolti. Questi però, non
sembrerebbero contenti della decisione e dichiarano guerra ad oltranza.
Anche con l’ausilio di tribunali e denunce.
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