martedì 26 marzo 2013

Petrolio, ore decisive in Irpinia per l’emendamento

Pubblicato da Ottopagine (vedi originale)

Irpinia - C’è un emendamento che agli irpini, ai sanniti e ai salernitani preme molto di più, rispetto agli altri trecento depositati nelle Commissioni regionali, dove è in corso l’esame della ‘Finanziaria 2013’. L’emendamento che catalizza l’attenzione dei territori riguarda una proposta che, se approvata, obbligherà il Ministero dello Sviluppo Economico a rispettare la programmazione del territorio contenuta nel Ptr del 2008, quindi a rivedere tutti i permessi di ricerca petrolifera rilasciati dopo l’approvazione del Piano Territoriale della Campania.
Nelle zone in cui la vocazione individuata dalla Regione risulti incompatibile con una attività di tipo minerario, quindi con la ricerca e la coltivazione di idrocarburi, si imporrà al governo nazionale di fare marcia indietro, in linea con quanto stabilisce l’Intesa Stato-Regioni del 2001, che regola le materie concorrenti (come l’energia). Il Mise dovrà prendere atto delle prerogative regionali esercitate attraverso il Ptr, salvo proporre un conflitto di fronte all’Alta Corte, alla Consulta, come accaduto in occasione della moratoria sui nuovi permessi deliberata dalla Regione Basilicata. Ma per concretizzare quello che al momento resta soltanto uno scenario, i margini utili sono ridotti.
C’è tempo solo da qui a domani (quando il testo della Finanziaria approderà in aula) per mettere al sicuro l’approvazione di questa norma, che altrimenti rischia di ritrovarsi travolta nell’ingorgo alimentato dalle centinaia di emendamenti già depositati sugli argomenti più disparati. Se, come alcuni settori della minoranza temono, si porrà la dichiarazione di fiducia (e quindi in aula non potrà essere ulteriormente modificabile il testo così come risulterà dal passaggio in commissione), appare decisivo ottenere l’accoglimento della norma prima del dibattito consiliare.
Per questa ragione a Napoli si sta producendo il massimo sforzo per far passare il provvedimento sostenuto dagli irpini, ma scaturito da un’intesa bipartisan, raggiunta informalmente in commissione dai rappresentanti di tutte le forze politiche rappresentate e dall’assessore all’Ambiente Giovanni Romano lo scorso 12 marzo. Sottoscritto da tutti i consiglieri regionali irpini, su iniziativa della prima firmataria Rosetta D’Amelio, l’emendamento ha l’obiettivo di sollecitare al governo l’azzeramento di fatto dei permessi minerari nel Sannio, in Irpinia e nel Vallo di Diano (a cominciare da ‘Nusco’, ‘Santa Croce’, ‘Case Capozzi’ e ‘Pietra Spaccata). In queste ore le commissioni stanno lavorando sotto la pressione dei deputati e le attese delle zone interne.

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