Pubblicato da Ottopagine (vedi originale)
Irpinia - C’è un emendamento che agli irpini, ai sanniti e ai salernitani preme
molto di più, rispetto agli altri trecento depositati nelle Commissioni
regionali, dove è in corso l’esame della ‘Finanziaria 2013’.
L’emendamento che catalizza l’attenzione dei territori riguarda una
proposta che, se approvata, obbligherà il Ministero dello Sviluppo
Economico a rispettare la programmazione del territorio contenuta nel
Ptr del 2008, quindi a rivedere tutti i permessi di ricerca petrolifera
rilasciati dopo l’approvazione del Piano Territoriale della Campania.
Nelle zone in cui la vocazione individuata dalla Regione risulti
incompatibile con una attività di tipo minerario, quindi con la ricerca e
la coltivazione di idrocarburi, si imporrà al governo nazionale di fare
marcia indietro, in linea con quanto stabilisce l’Intesa Stato-Regioni
del 2001, che regola le materie concorrenti (come l’energia). Il Mise
dovrà prendere atto delle prerogative regionali esercitate attraverso il
Ptr, salvo proporre un conflitto di fronte all’Alta Corte, alla
Consulta, come accaduto in occasione della moratoria sui nuovi permessi
deliberata dalla Regione Basilicata. Ma per concretizzare quello che al
momento resta soltanto uno scenario, i margini utili sono ridotti.
C’è tempo solo da qui a domani (quando il testo della Finanziaria
approderà in aula) per mettere al sicuro l’approvazione di questa norma,
che altrimenti rischia di ritrovarsi travolta nell’ingorgo alimentato
dalle centinaia di emendamenti già depositati sugli argomenti più
disparati. Se, come alcuni settori della minoranza temono, si porrà la
dichiarazione di fiducia (e quindi in aula non potrà essere
ulteriormente modificabile il testo così come risulterà dal passaggio in
commissione), appare decisivo ottenere l’accoglimento della norma prima
del dibattito consiliare.
Per questa ragione a Napoli si sta producendo il massimo sforzo per
far passare il provvedimento sostenuto dagli irpini, ma scaturito da
un’intesa bipartisan, raggiunta informalmente in commissione dai
rappresentanti di tutte le forze politiche rappresentate e
dall’assessore all’Ambiente Giovanni Romano lo scorso 12 marzo.
Sottoscritto da tutti i consiglieri regionali irpini, su iniziativa
della prima firmataria Rosetta D’Amelio, l’emendamento ha l’obiettivo di
sollecitare al governo l’azzeramento di fatto dei permessi minerari nel
Sannio, in Irpinia e nel Vallo di Diano (a cominciare da ‘Nusco’,
‘Santa Croce’, ‘Case Capozzi’ e ‘Pietra Spaccata). In queste ore le
commissioni stanno lavorando sotto la pressione dei deputati e le attese
delle zone interne.
martedì 26 marzo 2013
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