domenica 31 marzo 2013

Impianti eolici, petrolio, immobili stranieri all'assalto dell'Isola low cost

Pubblicata su La Repubblica (vedi articolo originale)
SECONDO i dati dell'Associazione per lo Sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno (Svimez), il numero delle imprese a partecipazione estera in Sicilia è aumentato di quasi il 200 per cento negli ultimi 6 anni, passando dalle 59 del 2006 alle 163 del 2012. Crescono di poco invece i nuovi addetti nelle aziende "straniere": appena 800 impiegati in più che portano da 2600 a 3400 il numero dei dipendenti.

LOW COST SICILY
Ma cosa spinge gli imprenditori stranieri ad investire qui piuttosto che altrove? Confindustria Sicilia parla di un "nuovo scenario economico che vede l'Africa e il Medio Oriente come prossimi obbiettivi delle multinazionali. In questo contesto, l'Isola svolgerebbe il ruolo di testa di ponte, un rifugio sicuro per studiare e ottenere le risorse necessarie prima della nuova espansione". Un rifugio, però, che in molti casi diventa solo una breve sosta. I soldi arrivano, stazionano, e dopo un po' se ne vanno. Ma c'è di più. Secondo i dati di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, investire in Sicilia costa meno che nelle altre regioni. Un esempio? Il costo medio per l'acquisto di un capannone industriale in Lombardia è di 1300 euro al metro quadrato mentre a Palermo sfiora appena gli 800 euro. Prezzi ancora più allettanti per uffici e strutture logistiche dove il risparmio sfiora il 50 per cento: 450 euro al metro quadrato contro gli 850 della Lombardia. Stesso discorso per il costo medio di un operaio. Assumerne uno a Catania
piuttosto che a Bergamo può far risparmiare all'impresa più di 7 mila euro all'anno per ogni dipendente. "La crisi ha svalutato il mercato siciliano  -  afferma Cleo Li Calzi, manager palermitana, presidente di Sviluppo Italia Sicilia  -  un mercato che vantava già dei prezzi più vantaggiosi rispetto al resto del Paese. I costi d'insediamento per le imprese estere presentano degli "sconti" anche del 70 per cento. E non dimentichiamoci dei contributi europei, più facili da reperire qui rispetto alle altre regioni". Ma chi sono gli "stranieri" nell'Isola e dove investono?

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