Ordine del Giorno adottato dalla assemblea
finale del COPAMS (Conferenza Per l’Ambiente e la Salute) – Villa d’Agri 27
Maggio 2012
Il nostro incontro viene in un moment di grande
preoccupazioni per l’annuncio dell’estensione delle attività estrattive in
terra e mare, per i rischi all’ambiente ed alla salute segnalate da
innumerevoli evidenze registrate nell’area già oggetto di estrazioni e mentre,
impietosamente, tutti i dati economici smentiscono le promesse di vantaggi che
erano stati assicurati ai cittadini lucani.
È per dare voce ai bisogni immediati di tutela del
territorio e della salute che sale dalle popolazioni già esposte alle
estrazioni in atto ed alle legittime aspettative alla sicurezza sociale,
economica e civile di tutti gli uomini e le donne di Basilicata che oggi
impegniamo noi stessi su obiettivi concreti immediati e di breve periodo per
scongiurare danni ulteriori e dalle attività già in corso:
- ottenere la immediata sospensione di tutti gli interventi
autorizzativi di nuovi pozzi e di nuove istanze di ricerca, nonché del raddoppi
del centro oli di Viaggiano;
- far valere la priorità del principio di precauzione e di
tutela della salute;
- ottenere l’abbassamento dei limiti delle emissioni
- avere garantita la trasparenza e la pubblicazione dei dati
ed un monitoraggio ambientale indipendente e super partes
- ottenere la realizzazione di piani partecipati di
emergenza comunale
- ottenere l’attuazione di uno studio epidemiologico
retrospettivo e propedeutico
- ottenere la costituzione di un fondo regionale per la
bonifica
- avere garantiti ed eseguibili la realizzazioni di forti
azioni di tutela delle attività agricole e rurali, la zonizzazione delle aree
di rischio ed il risarcimento pieno degli svantaggi economici ed ambientali già
procurati (da non confondersi con la gestione delle royalties)
Siamo però consapevoli che la semplice resistenza alle
azioni già in atto e la tutela della salute e di quanti sono direttamente già
coinvolti e delle aree più immediatamente esposte, per quanto decisiva, non
basta.
Serve un cambio profondo nel modo di come si usano le
risorse della nostra terra e di come si risponde alla profondissima crisi
sociale, ambientale, economica e di democrazia in cui la gestione del petrolio
è il paradigma di un modello fallimentare per gli interessi generali e utile
solo a garantire interessi privatistici.
Siamo, soprattutto, consapevoli che la risposta alla
reticenza istituzionale e politica con cui finora la classe dirigente regionale
ha evitato di dare risposte eque e di discontinuità con i modelli fallimentari
di sviluppo neoliberista e del massimo sfruttamento delle risorse, non possa
che essere nella costruzione del più ampio, consapevole e partecipato movimento
popolare che coinvolga l’intero territorio regionale.
Un movimento che sappia coniugare l’opposizione alla crisi
con la proposta per uscirne, che sappia connettere gli interessi delle diverse
aree della nostra Regione e sappia collegarsi alle esperienze nate nelle altre
aree di crisi del Paese dove si vanno estendendo e rafforzando lotte, vertenze
territoriali e proposte partecipate contro il saccheggio delle risorse
energetiche e ambientali e per modelli di sviluppo economico e gestione
territoriale socialmente ed ambientalmente compatibili ed eque.
Un movimento che dobbiamo saper alimentare e sollecitare
superando i nostri stessi limiti oggettivi, vincendo le tentazioni
all’autoreferenzialità, superando i rischi della testimonialità e del
minoritarismo, sapendo fare delle nostre specificità e differenze un punto di
forza.
A questo obiettivo vanno chiamate tutte le esperienze ed i
diversi percorsi delle pratiche sindacali, ambientaliste, sociali, culturali,
del pensiero critico e scientifico per metterci al servizio della nascita di un
ampio movimento popolare in cui si riconoscano gli uomini e le donne lucani in
sofferenza che sappia
ribaltare i rapporti di forza in questa Regione ed ottenere
quel cambio tanto più necessario quanto possibile.
Per tutto questo ed animati da questo spirito, oggi ci
impegniamo:
- a condurre, con tutti i movimenti sciali e democratici di Basilicata che vorranno condividere l’impegno, una forte iniziativa per la sospensione immediata di tutte le autorizzazioni estrattive, i nuovi permessi di ricerca, l’estensione dei centri oli e per una ricontrattazione quantitativa e qualitativa delle royalties su quanto già dovuto che vanno messe al servizio di azioni che affrontino le grandi emergenze delle popolazioni lucane a partire dalla messa in sicurezza del territorio e del reddito e del lavoro;
- ad estendere a tutto il territorio regionale la mobilitazione sul petrolio promuovendo con altri e con altre vertenze le migliori condizioni di collaborazione, coordinamento e collegamento;
- a sostenere e promuovere una campagna regionale e nazionale contro l’articolo 16 del Governo Monti sulle liberalizzazioni;
- a dare vita ad una o più leggi di iniziativa popolare (o comunque ad iniziative legislative che permettano l’espressione democratica del volere dei cittadini) per contrastare la discrezionalità con cui il Governo Nazionale e quelli Regionali intervengono in materia di estrazioni petrolifere ma, al contrario, ne fissino vincoli e assumano come subordinanti i principi di precauzione e di tutela del territorio e della salute;
- a convocare insieme ad altri un appuntamento nazionale sulla questione delle estrazioni petrolifere che ci colleghi alle altre esperienze di altri territori e reti nazionali, punti a realizzare un coordinamento permanente sulle estrazioni petrolifere e l’uso neoliberista delle risorse energetiche e ad assumere insieme campagne ed iniziative comuni;
- a contribuire a dare vita ad un luogo stabile (rete, forum, ecc.) di relazione , scambio e coordinamento fra tutti i movimenti sociali, reti, comitati e associazioni di Basilicata per dare vita ad una vertenza regionale contro la crisi sociale, economica, ambientale e di democrazia dentro cui può e deve essere sconfitto il tentativo autoritario di imporre un modello antisociale di sfruttamento delle risorse materiali petrolifere ed energetiche (come dell’acqua, della biodiversità e della terra)
Un’altra Basilicata è Possibile,
Giù le mani della nostra terra, dalle nostre risorse, dal nostro futuro
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