domenica 7 ottobre 2012

No-Muos: la procura sigilla il cantiere.



E' con vero piacere che divulghiamo la notizia di poche ore fa proveniente da Niscemi dove si è da poco conclusa il primo corteo nazionale “No MUOS” contro il ruolo di morte, da anni denunciato, della base militare Sigonella, dei droni (aerei senza pilota) e della costruzione, qualora avvenisse, del centro di comunicazione satellitare Usa M.U.O.S.
Pensiamo sia importante riportare la notizia che ancora una volta riguarda lo sfruttamento delle risorse, del territorio e dell'ambiente.


Con un provvedimento emesso dal Gip su richiesta della Procura di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011 è stato sequestrato il sito sul quale doveva essere costruita la stazione radio Usa.
Il luogo è infatti sede di una importante riserva naturale, quella di Sughereta,  ad alta inedificabilità nonchè sito di interesse comunitario.


Contro la costruzione dell’ecomostro, nella manifestazione di ieri 6 Ottobre, avevano fatto fronte comune oltre 5000 manifestanti, provenienti da tutte le parti dell’isola e d’Italia, tra i quali anche il coordinatore nazionale di Altragricoltura Gianni Fabbris, presente in questi giorni in Sicilia per costituire altre sedi dell’associazione ed incontrare gli agricoltori di quel territorio.
Tano Melannino, presidente dell'associazione sindacale, raggiunto telefonicamente ha affermato: “una rappresentanza degli agricoltori non poteva mancare in un luogo in cui l’interesse allo sviluppo deve essere diametralmente opposto a quello fin’ora perseguito in quanto il luogo di cui si parla è sede di un importante riserva naturale: di Sughereta, la quale deve essere tutelata e difesa. Siamo lieti di sapere che la Procura di Caltagirone ha in queste ore sequestrato il sito, individuandovi peraltro infiltrazioni mafiose. Vogliamo che la Sicilia sia un paese di pace”.
Chiediamo un profondo cambiamento delle scelte territoriali, sociali e politiche” ha sottolineato Fabbris “che condannano la nostra agricoltura a ruoli marginali e improduttivi e le nostre aziende costrette a chiudere per mancanza di reddito mentre le risorse del nostro territorio sono merce di sfruttamento nelle mani di pochi.”
Ricordiamo che Altragricoltura è tra le realtà aderenti al Coordinamento No Triv. 






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